Elezioni Usa 2020: Facebook imporrà il “silenzio elettorale”

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Mark Zuckerberg ha annunciato, con un post sulla sua pagina Facebook, che il suo social bloccherà qualsiasi avviso pubblicitario di natura politica, in USA, la settimana prima del voto (3 novembre 2020).

“Sono preoccupato perché la nostra nazione è così divisa e i risultati elettorali, che richiederanno giorni se non settimane per essere elaborati, potrebbero portare a disordini civili in tutto il paese”

Un interessante inversione di rotta visto e considerato che, nelle elezioni americane del 2016, Menlo Park ebbe un atteggiamento abbastanza ambiguo su fake news e bufale. Questa sufficienza non fece certo bene al tono del dibattito pubblico americano che venne sempre più esasperato da tormentoni virali e da una valanga di post di disinformazione.

Facebook non si limiterà solo a questo:

  • le informazioni credibili saranno poste in cima alla pagina dei feed;
  • i post che diffondono disinformazione saranno eliminati;
  • i post che diffondono informazioni errate sulle modalità di voto saranno eliminati;
  • i post che creano confusione su quando e come andare a votare saranno eliminati;
  • i post e i messaggi che scoraggiano la partecipazione al voto per il Covid-19 saranno eliminati.

Inoltre, tutti i post pubblicati per delegittimare l’esito delle elezioni, per criticare una procedura o per annunciare la vittoria di un candidato prima ancora del risultato finale, saranno segnati con una particolare etichetta che rimanderà a dati ufficiali.

Il silenzio elettorale in Italia

Il silenzio elettorale in Italia è regolato dalla legge 4 aprile 1956 n.21. In sostanza, la legge stabilisce che nel giorno in cui si vota e in quello precedente non si può fare propaganda in televisione e in radio, non si possono tenere comizi nei luoghi pubblici e non si può fare alcuna forma di propaganda elettorale entro 200 metri dai seggi. Chiaramente, i Social Network non vengono menzionati da suddetta legge (nel ’56 i social ancora non esistevano) quindi, a causa di questo gap normativo, è possibile fare campagna elettorale sui social anche nei giorni in cui la sopraccitata legge lo vieta (in molti lo ritengono, comunque, moralmente sbagliato quindi occhio, eh!).

La domanda sorge spontanea: quale sarà il comportamento di Facebook in Italia? La nuova policy varrà anche per il “Bel Paese”? Beh… staremo a vedere.

Autore: Gabriele Miceli

Laureato in Relazioni Internazionali. Master MASPI ed Eidos in Comunicazione Politica. Il mio sapere è sofistico ed enciclopedico…

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